Aprile 24, 2025

 

 

La foto raffigurante nano a breslavia

 

Breslavia o Wroclaw, capitale della bassa Slesia è una delle città più interessanti e antiche della Polonia e con i suoi 674,000  abitanti (dati 2022) è una dei principali punti dell’economia della nazione.

Per capire meglio questo capoluogo, sono opportune alcune considerazioni. Dal punto di vista geografico, Breslavia è posta a sud ovest della Polonia e dista un centinaio di chilometri dai Sudeti. E’ bagnata dal fiume Oder e dai suoi affluenti: Bystrzyca, Oława, Ślęza e Widawa e da un buon numero di canali. Quindi va da sé che ha un notevole numero di isole (Bielarska, Daliowa, Młyńska, Opatowicka, Piasek, Słodowa, Rędzińska etc…). La foto raffigurante panorama sul fiume a  Breslavia Wroclaw

Tanti nomi per una città 

la foto raffigurante il lampionaio di Breslavia WroclowOra proviamo a considerare questi nomi: Wrotizla, Vretslav, Presslaw, Breslau, Wrocław. Tanti nomi per chiamare nei secoli questa città. Ovviamente ciò significa che ha cambiato spesso padrone. E il fatto che fosse così ambita sta a testimoniare l’importanza strategica, ed economica di questo luogo. Nell’anno mille era Regno di Polonia, poi fu invasa dai mongoli nel XIII secolo, quindi divenne parte del Regno di Boemia, Regno di Ungheria, passò sotto gli Asburgo e nel XIX secolo fu unita al Regno di Prussia. Parte integrante dell’impero tedesco, fu una delle principali città tedesche a sostenere con l’avvento di Hitler il nazionalsocialismo. Del resto, quello era stato un periodo molto florido per questa città e se si considera che nei primi decenni del ‘900 i protestanti erano circa 330.000, i cattolici 195.000, gli ebrei 23.000. Durante la  seconda guerra mondiale la città era abitata in pratica per il 90% da tedeschi, accoglieva gli esuli tedeschi complice anche il fatto che fino a pochi mesi prima del termine del conflitto  era stata poco bombardata . Il momento distruttivo della città   avvenne con l’assedio di Breslavia che durò circa 3 mesi da parte dei soldati russi. Sotto i continui bombardamenti aerei e di artiglieria sovietica, Breslavia fu l’ultima grande città della Germania ad arrendersi, capitolando solo due giorni prima della fine della guerra in Europa. Con l’arrivo della pace nel 1945 su pressione della Unione Sovietica questa città che era stata tedesca divenne polacca e le fu cambiato il nome in Wroclaw. Oltre al nome ci fu un travaso di abitanti, e quindi un cambiamento di religione. Infatti, quasi tutti i tedeschi che la abitavano se ne andarono o furono cacciati, e la città fu riempita da polacchi che erano stati deportati dai nuovi confini russi. Con questi cambiamenti questa città vitale passò in secondo piano e cadde per alcuni decenni in un grigio torpore. Lentamente iniziò una nuova vita per Wroclaw con la ristrutturazione del centro e la costruzione di nuovi insediamenti abitativi alla periferia.

Partendo da queste premesse si può capire meglio sia la conformazione della città che le sue architetture.

 

La foto raffigurante Piazza del Mercato Rynek a Breslavia WroclawPiazza del Mercato Rynek

Piazza del Mercato Vecchio è una delle piazze più grandi d’Europa e punto focale architettonico di Wroclaw. È il centro sociale e culturale di Breslavia, il luogo in cui abitanti di Wroclaw si incontrano, fanno shopping, mangiano e trascorrono il loro tempo libero.  Pur essendo stato danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, il centro città è stato restaurato nel suo stile antico. La cosa strana è che per la maggior parte del tempo dopo la guerra, la piazza veniva semplicemente utilizzata come parcheggio e aveva persino una stazione di servizio.

Tutto attorno alla  piazza  si ergono palazzi, edificati nel  Medioevo e Rinascimento, fra cui quelli più preziosi sono il Palazzo all’insegna di Sette Elettori, il Palazzo all’insegna del Sole d’Oro nonché Jaś e Małgosia . All’angolo nord-est del Rynek infatti  ci sono tre piccoli edifici due dei quali sono collegati tra di loro in una unica costruzione, vengono chiamate “Hansel e Gretel” (Jaś i Małgosia). Il loro nome deriva proprio dal fatto che esse sembrano richiamare due figure che si tengono per mano. Sull’arco che li collega si trova un’iscrizione in latino che recita “mors est ianua vitae” la morte è la porta per la vita.

Lo chiamano il Gesù dell’IkeaLa foto raffigurante Do yourself di Eugeniusz Get Stankiewicz a Breslavia

Appeso su un muro nell’angolo della Piazza del Mercato di Wrocław si trova un pezzo d’arte (su questa definizione ho un’ombra di dubbio, lo definirei più che altro una boutade) molto controverso. Firmato semplicemente “Zrób to Sam” con la traduzione in inglese “Do Yourself” (fallo da solo). La scultura rappresenta Gesù Cristo, una croce, dei chiodi e un martello, e si chiede   agli spettatori di portare a termine il resto. L’autore di questa scultura è l’artista e incisore Eugeniusz Get Stankiewicz. L’idea gli è venuta durante una visita a una fabbrica dove venivano assemblate decorazioni per chiese. Ha visto tutti i pezzi disposti su un tavolo di montaggio mentre i lavoratori inchiodavano Gesù alla croce di legno, alla velocità di centinaia di pezzi all’ora.

 

Municipio Ratusz

Al centro della piazza si erge con una facciata sontuosamente decorata il Municipio Ratusz,  sopravvissuto ai bombardamenti. La sua costruzione in stile gotico iniziò nel XIII secolo e si protrasse 300 anni terminando nel 1580 con l’aggiunta dell’orologio astronomico . E’ punto di riferimento distintivo del centro città ed è sede del Museo Civico di Breslavia.

Plac Solny

Dal Rynek   ci si può dirigere verso la vicina Plac Solny, conosciuta come il mercato dei fiori. Piazza Solny è una versione più piccola della piazza antistante grande. Circondata dai suoi eleganti edifici restaurati, il principale scopo della piazza è quello di ospitare un grande mercato dei fiori.

Ostrów Tumski o Isola della Cattedrale

Quest’isola è la parte più antica della città e rappresenta il suo cuore religioso. OspLa foto raffigurante il lampionaio di Breslaviaita alcuni degli edifici più suggestivi e il principale punto di riferimento dell’isola è, come era prevedibile, l’imponente Cattedrale gotica di San Giovanni Battista (1242) con le sue guglie gemelle. Naturalmente, non è l’unico edificio ecclesiale sull’isola. Ostrow Tumski ospita, Collegiata di Santa Croce, (1288) il palazzo Arcivescovile ed altri edifici religiosi.

Il lampionaio di Ostrów Tumski

A Ostrów Tumski è possibile incontrare il lampionaio (latarnik) che passa ad accendere le lanterne a gas. Dal 1847, quando giunge la sera all’ora del tramonto, l’addetto ai lampioni dell’isola camminando con il suo caratteristico mantello nero e un lungo bastone dotato di fiammella vaga  per le antiche vie nei dintorni della cattedrale con il compito di accendere i 103 lampioni a gas. Poco prima dell’alba ritorna sui suoi passi e pazientemente passa a spegnere l’illuminazione. Il suo percorso dura circa un’ora e mezza.

L’Università di Wroclaw

l’Università di Wroclaw ha una lunga e prestigiosa storia. Sebbene fosse stata pianificata nel 1505, l’opposizione di Cracovia e la sua influenza sul Papa ne hanno impedito la fondazione fino al 1702. Situata nella parte settentrionale della Città Vecchia, l’università è ospitata in alcuni edifici estremamente sontuosi che richiamano il suo passato storico. All’interno dell’edificio principale in stile barocco si trova il Museo dell’Università di Breslavia con l’Aula Leopoldina. L’ateneo è il  più grande della  regione e vanta 9 vincitori del Premio Nobel (Theodor Mommsen, Philipp Lenard, Eduard Buchner, Paul Ehrlich, Fritz Haber, Friedrich Bergius, Erwin Schrödinger, Otto Stern e Max Born) considerando sia Breslavia tedesca che polacca.

Lo spadaccino

Lo Spadaccino è una statua posta di fronte all’Università e luogo  di incontro popolare tra gli studenti. Progettata dal professore locale Hugo Lederer nel 1904, si dice che la statua rappresenti la sua stessa esperienza giovanile a Wroclaw. Quando era ancora studente infatti, giocando a carte ubriaco con gli amici di quella università, perse i suoi denari  e i vestiti, I compagni di gioco non gli hanno lasciato altro che la spada come segno di onore. La statua è spesso ritrovo di studenti ubriachi.

Il Panorama della Battaglia di Raclawice

Il Panorama della Battaglia di Raclawice nel parco Slowackiego è composto da un grande dipinto su tela esposto attorno a una rotonda di osservazione. L’opera lunga 120 metri e alta 18 è uno dei pochi reperti conservati di un genere di cultura di massa del XIX secolo, nonché il più antico in Polonia. Il panorama si presenta in modo circolare e, con lo spettatore al centro, presenta diverse scene da varie angolazioni di visione. Crea una vista a 360 gradi con scene visibili dai differenti angoli di osservazione della Battaglia di Racławice (1794) tra le truppe russe e gli insorti polacchi. La battaglia fu una vittoria per i polacchi, tuttavia i russi vinsero la guerra. Questo enorme dipinto era esposto a Leopoli, ma dopo la seconda guerra mondiale fu trasferito a Breslavia e non in altre città vicine a Racławice , a mio avviso, per dare una maggiore identità polacca a una città che aveva cambiato radicalmente i suoi abitanti.  Le visite a questo spettacolare dipinto sono condotte in gruppi turistici circa ogni mezz’ora al costo di 50 zł.

Piccoli nani

La foto raffigurante i nani di BreslaviaPer tutta la città, ad accompagnare il turista si possono incontrare piccoli gnomi di bronzo conosciuti come “Krasnal”. In genere sono alti circa trenta centimetri, ogni nano è unico ed è raffigurato mentre svolge un’attività diversa: il farmacista, il musicista, il pizzaiolo, il sordo…etc.  La loro origine è legata al movimento anticomunista degli anni ’80, sorto a Breslavia, definito “Alternativa Arancione”. Questo gruppo faceva propaganda anticomunista scrivendo sui muri, tuttavia le loro scritte venivano continuamente cancellate dalle autorità. In risposta al regime i militanti anticomunisti iniziarono a disegnare immagini di gnomi/nani, sulla vernice ancora  fresca. Ben presto migliaia di nani furono graffiti ovunque.  Perciò i primi gnomi non erano statuette ma graffiti usati per esprimere dissenso verso il sistema comunista. Attualmente sono più di 400 fatti di materiale diverso anche se la maggior parte sono  in bronzo.

La periferia

la foto raffigurante periferia di WroclowNoleggio un monopattino e vado verso la periferia e qui la vista cozza notevolmente con la bellezza e l’ordine del centro città. Enormi caseggiati, robuste costruzioni squadrate, volumi monotoni edificati nel periodo del socialismo reale costruiti per il soddisfacimento delle masse popolari. Palazzi ormai vecchi sono ricoperti da dipinti, mentre negli spazi verdi anziani seduti sulle panchine proseguono, parlando placidamente, le loro vite. Alcuni dipinti sono dei veri e propri murales, ben fatti. Altre pitture sebbene originariamente discrete, ormai con l’incedere del tempo stanno assumendo quasi un carattere rupestre. Riuscire ad entrare in un portone e fare alcune rampe di scale in questo edificio che dà il senso della robustezza quanto dell’incuria, mi fa riflettere sul destino di questa città. Come dicevo alla fine della guerra i tedeschi sono stati fatti sloggiare, gli ebrei che non erano fuggiti ormai erano morti e la città che nel 1935 aveva 600mila abitanti ne aveva 30mila, fu ripopolata con vagonate di polacchi come si può fare con il ripopolamento dei pesci di un fiume morto.  Una città, molto più progredita rispetto ad altre dell’est, che nei secoli per ricchezza e cultura si poteva permettere di avere sia il necessario che il superfluo, nel dopo guerra si è trovata a rincorrere a malapena il necessario, retrocedendo nel  torpore grigio del socialismo reale. Considero comunque che attorno ai centri di molte città occidentali negli ultimi decenni sono stati costruiti palazzi che anche se costriti da poco sanno già di vecchio  e fragile. Pare proprio che alla triste  massificazione, le periferie metropolitane non possano sfuggire, che siano banlieuses o frutti del socialismo reale.

   Il cibo

Per quanto riguarda il cibo, a Wroclow ci sono molti ristoranti dove si mangia bene e i prezzi sono contenuti. Per quel che mi riguarda ho trovato ottimo il Konspira (in Plac Solny 11) e nella stagione estiva si può stare comodamente nel  giardino. E’ sempre discretamente frequentato, quindi  per trovare un tavolo libero occorre avere pazienza e fortuna. Il caratteristico locale, ha un arredamento e ambientazione legata al periodo del sovranismo russo sulla Polonia e sui moti rivoluzionari della popolazione. Curato nei minimi dettagli offre ottimi i piatti tradizionali, i bigos e le zuppe nella forma di pane, diversi tipi di pierogi etc. Per qualche birra o vodka serale mi sentirei di consigliare Zapiekanik in via Ruska 49.

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